Nel segno delle spade blu

La Manifattura Reale di Meissen ebbe il privilegio di far conoscere all’Europa la porcellana a pasta dura. L’esperienza, portata avanti su iniziativa di Augusto il Forte, sin dall’esordio ebbe il carattere di un vero riferimento per la sperimentazione sui materiali condotta dal fisico Ehrenfriend Walther von Tschirnhaus e dall’alchimista Johann Friedrich Bottger, il primo dei quali probabilmente non ebbe il tempo di assistere alla realizzazione della sua impresa condotta a buon fine solo dopo la scoperta dei giacimenti di caolino ad Aue nel 1710, Raschau e di alcuni altri centri della Slesia.

fssdf

Tale scoperta diede la possibilità di avviare una produzione di porcellane a pasta dura dalle caratteristiche in tutto simili alle porcellane cinesi. Da questo momento ha inizio la storia vera e propria della produzione delle porcellane di Meissen, sebbene sia stata preceduta da una piccola, ma interessantissima, produzione di manufatti in grès che della porcellana avevano solo la durezza e la sonorità.

Un grès rosso, spesso lucidato con mole per l’incisione del vetro, dalle fogge attinte dall’argenteria barocca, con decorazioni in rilievo miniate a colori vivaci e oro.

La fabbrica dal castello di Wettin, fu trasferita successivamente nella fortezza di Albrecht presso Meissen, e si provvide ad organizzarla impiegando pittori e scultori esperti dello specifico ceramico. A Bottger, morto nel 1719, seguì la direzione Horoldt (1719-1731) e poi ancora Kandler (1731-63). La prima produzione, marcata dal 1720 con le spade incrociate, risentì fortemente delle tipologie e dei decori della porcellana orientale sebbene la creatività delle maestranze estendesse le acquisizioni ad ogni ambito artistico; la tradizione orientaleggiante andò successivamente aggiornandosi al gusto della “chinoiserie” di matrice europea, così come le forme assunsero le linee rococò nella ricchezza delle decorazioni floreali e delle bizzarre modanature.

L’esperienza settecentesca fu però il vero motore dell’impresa perché intensa e vivificata da maestranze, pittori e scultori, di capacità inventive e tecniche ineguagliabili; basterà in questa sede ricordare solo Horoldt e Lowenfinck che portarono la tavolozza dei colori ad un arricchimento notevole e, specie il primo, introdusse l’uso delle incisioni, di ispirazione orientale, adattandole alla miniatura su porcellana.

Kandler, con la collaborazione di Eberlein, condusse la statuaria in porcellana ad assumere caratteristiche proprie riscattandola dal ruolo di scultura a passo ridotto: il famoso Servizio dei Cigni commissionato nel 1737 dal conte Bruhl, soprintendente alla fabbrica in quegli anni, o anche i famosi animali, capre, pappagalli, cicogne, parte del ricco zoo commissionato da Augusto il Forte per il Palazzo Giapponese di Dresda, sono solo una piccola parte delle numerose e qualificanti esperienze della fabbrica che a giusta ragione assunse un ruolo guida nelle costituende manifatture europee nel Settecento. Sono queste le più alte punte della produzione di Meissen, dal 1731 allorché andò indirizzandosi verso la produzione dei servizi da tavola , the e caffé, per allinearsi ai nuovi rituali dell’epoca, alla statuaria in minore, ai corredi di una tavola alla moda e indispensabile addobbo per il boudoir.

About the author: comunicazione

Leave a Reply

Your email address will not be published.