Cersaie – SALONE INTERNAZIONALE DELLA CERAMICA PER L’ARCHITETTURA E DELL’ARREDOBAGNO

INFO:
Bologna – Italia
28 Settembre – 2 Ottobre 2015
Promosso da Confindustria Ceramica
Organizzato da Edi.Cer. spa – P.I.00853700367
In collaborazione con BolognaFiere

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Il primo itinerario turistico attraverso le eccellenze industriali e culturali del Distretto Ceramico situato fra le Province di Modena e Reggio Emilia

 

Cersaie, la più grande manifestazione fieristica al mondo per la ceramica e l’arredobagno, ed Expo – l’appuntamento che vede la partecipazione di oltre 150 Padiglioni nazionale e tematici nell’area di Rho Pero, hanno un punto di contatto nel distretto della ceramica. Infatti, tra le iniziative organizzate in occasione di EXPO 2015 per la promozione del territorio del Distretto Ceramico di Sassuolo è nato il tour di CeramicLand, il primo progetto di turismo industriale legato alla produzione ceramica fra le province di Modena e Reggio Emilia. Il progetto promosso dai sette Comuni del Distretto (Casalgrande, Castellarano, Fiorano Modenese, Formigine, Maranello, Sassuolo e Scandiano),  Confindustria Ceramica e realizzato con il contributo della Regione Emilia-Romagna, vede coinvolti e numerose aziende che hanno dato la propria disponibilità per mostrare ai visitatori quello che è il parco tecnologico e scientifico che sta dietro la produzione ceramica italiana.
I visitatori potranno infatti accedere ai laboratori e alle aziende per conoscere la genesi del prodotto in tutti i suoi aspetti, dalla produzione agli showroom e per scoprire in modo approfondito il più sofisticato prodotto ceramico del Made in Italy, riconosciuto e venduto in tutto il mondo per la sua bellezza e qualità. Le aziende che hanno aderito al progetto sono Casalgrande Padana, Ceramiche Coem, Edimax Ceramiche, Florim, Marazzi Group, Laminam, Marca Corona 1741, Tecnografica, Stylgraph e System.

 

I tour di CeramicLand sono iniziati il 1° maggio e, con una cadenza di due a settimana, si concluderanno il 31 ottobre. I tour si svolgono il mercoledì e il venerdì pomeriggio con partenza alle ore 13:00 da Maranello e alle ore 13:30 dal Sassuolo Terminal situato in via Radici in Piano davanti alla Stazione per Reggio Emilia.

 

La combinazione fra cultura artistica ed industriale, genuinità e propensione al buon vivere, luoghi storici e naturali porta ogni itinerario di CeramicLand a prevedere la visita guidata a due realtà industriali del territorio e si conclude con una tappa legata al benessere e alla cultura. Fra queste ultime, la scelta è caduta sulle eccellenze presenti nei Comuni aderenti: il Palazzo Ducale di Sassuolo, le Salse di Nirano, il Castello Museo di Spezzano, la Rocca dei Boiardo a Scandiano, il Casello Osteria Vecchia a Casalgrande, la Rocchetta di Castellarano, il Castello di Formigine e le Terme della Salvarola, a cui fa riferimento un apposito “Club di Prodotto”. La durata di ogni tour è di circa 4 ore.

 

Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito internet www.ceramicland.it mentre le prenotazioni sono gestite dalle Agenzie Turistiche ModenaTur di Modena, SnackTravel di Castelfranco Emilia e Itinere di Reggio Emilia, partner ufficiali di CeramicLand Tour.

 

Ufficio Stampa Cersaie – 6 agosto 2015 – [email protected]

JAPANESE CERAMIC ART IN MILAN 2016

INFO:

 Officine Saffi Via A.Saffi, 7 | 20123 Milano Tel. +39 02 36 68 56 96Fax +39 02 36 59 74 4

Artist: Yasuhisa Kohyama, Title: Suenomo, Grey/Black

Artist: Yasuhisa Kohyama, Title: Suenomo, Grey/Black

DAL 14 GENNAIO 2016 AL 31 MARZO 2016

La mostra offre uno spaccato sull’arte ceramica contemporanea giapponese presentando le opere di Keiji Ito, Yasuhisa Kohyama,Ken Mihara, Kazuhito Nagasawa e Shingo Takeuchi.

Fonte: QUI

MOSTRA ARTIST IN RESIDENCE – Ottobre 2015

INFO:

Milano, Officine Saffi (Via A. Saffi, 7)
1 ottobre – 30 ottobre 2015
Inaugurazione : 1 ottobre ore 18.30

Orari: dal lunedì al venerdì 10,00 -18,30. Sabato 11,00 – 18,00. Domenica su appuntamento.

Ingresso libero

Info per il pubblico
Tel.: +39 02 36 68 56 96
e-mail: [email protected]
www.officinesaffi.com

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Inaugura a Milano la mostra con le opere realizzate nel laboratorio di Officine Saffi dai vincitori della 58° edizione del Premio Faenza.
Ljubica Jocic Knezevic, Nero/Alessandro Neretti e Päivi Rintaniemi.

DETTAGLI

È il maggiore riconoscimento internazionale per chi lavora nella ceramica d’arte: istituito formalmente nel 1932, il Premio Faenza è un punto di riferimento su scala globale, cresciuto negli ultimi anni grazie al lavoro del MIC – Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza. Un lavoro che si è recentemente amplificato nella collaborazione con Officine Saffi, l’unico spazio che a Milano tratta in modo esclusivo proprio la ceramica d’arte. Un rapporto che conduce, dal 1 al 30 ottobre 2015, alla mostra Artist in Residence: ad essere esposto è il frutto del periodo di residenza che i tre vincitori della 58esima edizione del premio (nel 2014) hanno passato nei laboratori milanesi.

In mostra i lavori di Päivi Rintaniemi (Finlandia, 1956), vincitrice nella sezione Over 40; di Nero, al secolo Alessandro Neretti (Italia, 1980), a cui è andato il riconoscimento nella sezione Under 40; e di Ljubica Jocić Knežević (Serbia, 1973), insignita del Premio CERSAIE, riservato a progetti che trattano in modo originale e innovativo l’elemento base della piastrella.

Nelle settimane di lavoro negli spazi di Officine Saffi i tre artisti hanno elaborato progetti inediti, partendo dal segno che contraddistingue i rispettivi percorsi creativi e che ha trovato riconoscimento da parte della giuria del Premio Faenza. Rintaniemi si muove nel solco di una sintesi poetica tra forme arcaiche e design minimalista: i suoi contenitori, quasi ampolle di natura uterina, spezzano la propria sinuosa e armonica presenza nello spazio con increspature dinamiche di grande forza espressiva.

Nero / Alessandro Neretti conduce un coerente percorso nel campo di quella che lui stesso definisce arte post-reale, affrontando un articolato processo che lo porta ad analizzare e visualizzare attraverso l’arte fenomeni socio-economici di portata locale e globale.Jocić Knežević rivolge invece la propria attenzione al controllo della forma e dei materiali, lavorando nel campo di un’astrazione che sembra alludere a elementi biodinamici, evoluti in soluzioni di raffinata eleganza.
Artist in Residence
Päivi Rintaniemi | Nero /Alessandro Neretti | Ljubica Jocić Knežević

Milano, Officine Saffi (Via A. Saffi, 7)
1 ottobre – 30 ottobre 2015
Inaugurazione : 1 ottobre ore 18.30

Orari: dal lunedì al venerdì 10,00 -18,30. Sabato 11,00 – 18,00. Domenica su appuntamento.

Ingresso libero

Info per il pubblico
Tel.: +39 02 36 68 56 96
e-mail: [email protected]
www.officinesaffi.com
UFFICIO STAMPA
CLP Relazioni Pubbliche

Francesco Sala – Tel. +39 02 36 755 700
e-mail: [email protected]
www.clponline.it
Comunicato stampa e immagini su www.clponline.it

Mostra di Federico Bonaldi: La magia del racconto

INFO:

Luogo: Musei Civici, Bassano del Grappa / Museo Civico della Ceramica, Nove
Tel: 0424.519901 – E-Mail info:[email protected]  

Sito web:www.museibassano.it

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Parliamo di ceramica, ma allontaniamo da noi l’immagine del servizio buono della mamma o la damina di porcellana nel tinello del nonno, i piatti popolari che squillano in una vecchia trattoria. Meglio accantonare qualsiasi stereotipo legato alla modellazione della terra.
Con Federico Bonaldi stiamo per entrare nella quarta dimensione della ceramica.

A prima vista stupiscono i suoi fantasiosi “cuchi”, ovvero i fischietti in terracotta dipinta. Al Museo della Ceramica di Nove ne arrivano in mostra più di duecento, l’uno diverso dall’altro, molti bizzarri, alcuni irriverenti, tutti coloratissimi e sorprendenti, ma sempre espressione di modi popolareschi che possono citare una secolare serie di precedenti.

La forte, autentica personalità artistica di Federico Bonaldi diventa realtà assolutamente evidente ai Civici Musei di Bassano del Grappa, mostrandolo artista capace di affrontare le estetiche dei movimenti artistici di avanguardia di primo Novecento e di rielaborarle in un linguaggio personale, travagliato dalle vicende dei decenni successivi.

Il secondo conflitto mondiale, la guerra fredda, il boom italiano, gli anni di piombo: tutte le ansie, le contraddizioni, le tensioni del secondo dopoguerra trovano espressione nelle opere proposte in questa prima, organica retrospettiva dedicata ad una figura di grande artista, ancor prima che ceramista.
Ecco allora i mostri, il lato oscuro dell’identità umana, nelle più varie dimensioni: caricature di un potere arrogante, motteggi ad una cultura vanagloriosa, sberleffi per una ricchezza stupida, esorcismi contro la prevaricazione. Al tempo stesso c’è spazio anche per i momenti di lirismo puro, riservati al mondo degli affetti intimi ed autentici, ai luoghi delle origini, delle radici familiari.

Riconoscimenti ufficiali sono stati conferiti a Bonaldi in quantità, come molti e importanti sono stati i tributi internazionali a lui dedicati: tre Biennali, decine di prestigiosi riconoscimenti, un Premio Cultura, e così pure la lista delle personali e delle collettive arriva fino ai giorni nostri, con la grande rassegna tuttora in corso alla Galleria d’Arte Moderna di Roma.

Nel suo laboratorio creativo in riva al Brenta, nel cuore della sua Bassano, ha continuato a cercare forme sempre nuove, a seguire un suo filo di ricerca, considerando superfluo ciò che la critica e il mercato nel frattempo riconoscevano e richiedevano.
L’ “importante è conoscere se stessi, prima di tutto, ed essere sinceri senza tenere il giudizio degli altri. Bisogna essere onesti fino in fondo”. Per altro, il guardarsi dentro non significa per Bonaldi escludersi dal mondo. Lo testimoniano la passione politica e culturale, la diretta militanza in diverse situazioni.

Come un alchimista della conoscenza, Bonaldi si è incessantemente impegnato a amalgamare nelle sue creazioni gli elementi delle più disparate culture e tradizioni di cui era appassionato cultore: dai bestiari medievali alla Cabala ebraica, dalla mitologia andina alla religiosità barocca, dalle iconografie Pop alle immagini paleolitiche.
“Il linguaggio così elaborato – annota Giuliana Ericani – trova spazio nella grafica, come momento preliminare di progetto e consuntivo di sintesi e si materializza nella ceramica e nella scultura di grandi dimensioni o minuta come avviene nei fischietti”
A dare magia alle sue creature, si trattasse di piccoli cuchi o di grandi sculture in ceramica o di incisioni di traduzione remondiniana, contribuiva il baluginare della luce riflessa dentro la sua Fucina creativa dalle acque del Brenta.

Per questa retrospettiva, molto attesa, i curatori hanno scelto di accompagnare il visitatore dentro il processo creativo di Bonaldi.
La mostra si dipana lungo Le cinque Stanze della Creazione, ovvero in cinque sezioni che richiamano lo spirito del Laboratorio bonaldiano. In apertura la produzione iniziale, quella degli anni ’50 e ’60, che rielabora le lezioni dei maestri della Scuola d’Arte di Nove e dell’Accademia di Venezia. Fa seguito la seconda fase, quella del “lavoro felice” coincidente con la scelta di ignorare le dinamiche del mercato dell’arte, per ritirarsi in laboratorio dove lasciare libero spazio alla felicità creativa e dar voce al proprio universo di memorie, ricordi, emozioni, valori umani ed affettivi: La terza sezione è riservata alle Grandi sculture, dove la ceramica dimostra una valenza significativa, lontana da quella di semplice arte minore, capace di reggere il confronto con le opere create in pietra, marmo o bronzo. Un discorso a parte riguarda i Geroglifici – non sai se unità grafiche di un sistema alfabetico o sillabico o ideografico oppure simboli cabalistici – segni che appaiono come grafemi di una inesauribile ironia ma anche moniti da una dimensione arcaica, primitiva, ancestrale, se non addirittura limpidi giochi infantili. L’itinerario si chiude con la quinta ed ultima sezione riservata alle installazioni su pannelli, assemblaggi apparentemente casuali di tessere ceramiche create su suggestioni visive di volta in volta emerse dalla memoria, dalla cronaca, dalla emotività.

Complessivamente, a cura di Giuliana Ericani, Nico Stringa e Antonio Bonaldi, la mostra riunisce, da collezioni pubbliche e soprattutto private, oltre 130 sculture in ceramica datate tra il 1951 e il 2012 (esposte nella sede del Museo Civico di Piazza Garibaldi), oltre 50 fogli ed incisioni, esposte al Museo della Ceramica e della Stampa di Palazzo Sturm, oltre alla giocosa sequenza di 200 cuchi al Museo della Ceramica di Nove.

A Bassano e nel Bassanese la ceramica attinge alla grande tradizione documentata nelle straordinarie collezioni museali, ma è al tempo stesso fenomeno che sta cercando uno spazio nella contemporaneità, come ha magistralmente fatto Bonaldi. La sua retrospettiva, in ogni caso, diventa stimolo per approfondire la conoscenza di una tradizione almeno millenaria e per riflettere sulla sua attualità.

L’intera operazione è organizzata dal Comune di Bassano del Grappa – Assessorato alla Promozione del Territorio e alla Cultura – in collaborazione con il Comune di Nove, sotto il patrocinio della Regione Veneto e dell’AiCC Associazione Italiana Città della Ceramica.
Ha ottenuto il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno Ancona e della Fondazione AntonVeneta. Ha Costenaro Assicurazioni – Unipol Sai di Bassano del Grappa come lead partner e vede anche l’intervento di SAE di Cavallin & C. sistemi elettrici snc di Bassano del Grappa, e del Credito Cooperativo – Banca di Romano e Santa Caterina e Banca San Giorgio Quinto Valle Agno. di Distillerie Nardini di Bassano del Grappa.

Enti promotori:

Comune di Bassano del Grappa – Assessorato alla Promozione del Territorio e alla Cultura
Comune di Nove
Regione Veneto
AiCC – Associazione Italiana Città della Ceramica

Fonte: CLICCA QUI

SILVIA CELESTE CALCAGNO. Interno 8, La Fleur Coupée

Silvia Celeste Calcagno, Rose, 2015 (2)_0

MILANO | OFFICINE SAFFI

21 MAGGIO – 15 SETTEMBRE 2015

LA FOTOGRAFIA E IL VIDEO INCONTRANO LA CERAMICA

SILVIA CELESTE CALCAGNO IN MOSTRA A OFFICINE SAFFI

mostra a cura di Angela Madesani

Cinque opere realizzate negli ultimi due anni, tre delle quali inedite, accompagnate da un video originale. Evoluzione di un percorso creativo cross disciplinare che avvicina la ceramica alla fotografia e all’immagine in movimento, appropriandosi dello spazio espositivo con forza e delicatezza. Silvia Celeste Calcagno è in mostra alle Officine Saffi di Milano con INTERNO 8 La Fleur Coupée, a cura di Angela Madesani, dal 21 maggio al XX GIUGNO 2015.


Una pluralità di linguaggi quelli sperimentati dall’artista, ricondotti a unità secondo un processo di addizione costante. Silvia Celeste Calcagno è perfomer, protagonista unica del suo lavoro. Le performances vengono, quindi, documentate fotograficamente. Le fotografie così ottenute vengono trasferite dall’artista, secondo una particolare tecnica di cottura, su piccole tessere di ceramica, per comporre gruppi di esemplari unici, che possono essere letti come una sequenza, quasi si trattasse dei fotogrammi di un film, in cui le differenze tra un pezzo e l’altro sono minime.


Silvia Celeste Calcagno, che proprio alle Officine Saffi aveva esposto nel 2013 come finalista del Premio Faenza, trasforma il proprio vissuto in scintilla creativa, affrontando temi che mettono in contatto la sfera dell’intimità e quella dell’universalità. È così, ad esempio, che un semplice cambio di indirizzo innesca, in Interno 8, una riflessione sul concetto stesso di casa, sul rapporto osmotico con il luogo in cui si vive, sulle tensioni e contraddizioni della quotidianità.

Note biografiche

Silvia Celeste Calcagno è nata nel 1974 a Genova, dove ha studiato all’Accademia Ligustica di Belle Arti. Ha esposto in diverse personali e collettive, in Italia e all’estero: tra le mostre più significative quelle alla GNAM di Roma (2015), alla Fondazione Benetton di Treviso (2014), ai Musei Civici di Imola (2014 ) alla Saatchi Gallery di Londra (2014) e al Palazzo della Meridiana di Genova, tra gli ospiti della selezione ligure di artisti coinvolti nel Padiglione Italia della Biennale di Venezia 2011.

Il suo percorso nel mondo della ceramica l’ha portata a ottenere menzioni e riconoscimenti al Premio Faenza, al Danish Prize Ceramic Art e al Laguna Art Prize.

OS Project, Milano

OS Project comprende la Galleria di Arte Ceramica, Officine Saffi, che si propone di promuovere la ceramica nella sua forma più evoluta e raffinata, l’opera d’arte, sia di artisti emergenti che di affermati artisti italiani e stranieri. Il laboratorio, OS Lab, completo di forni, torni e tutta l’attrezzatura necessaria per la ceramica, che viene utilizzato per workshop e seminari tenuti da importanti artisti, e La Ceramica in Italia e nel Mondo, una rivista cosmopolita con uno sguardo sia alla ceramica tradizionale che contemporanea e all’arte in generale in tutte le sue forme ed espressioni.

FONTE: QUI

Info:

Tel.: +39 02 36 68 56 96

e-mail: [email protected]

www.officinesaffi.com

Milano, Officine Saffi (Via A. Saffi, 7)

21 maggio – 15 settembre 2015

Inaugurazione : 21 maggio ore 18.30

Orari: dal lunedì al venerdì 10,00 -18,30. Sabato 11,00 – 18,00. Domenica su appuntamento.

Ingresso libero

La ceramica prende forma

Info: 

Apertura 24 settembre ore 18.30 – via di Porta Tenaglia 1 Milano

Sito web: CLICCA QUI

ARTISTI:

Arturo Martini • Agenore Fabbri • Salvatore Fancello • Lucio Fontana •
Leoncillo Leonardi • Fausto Melotti • Nanni Valentini

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Giovedì 24 settembre alle ore 18.30 si aprirà nella sede di Montrasio Arte in via di Porta Tenaglia 1 la rassegna a cura di Ruggero Montrasio “La ceramica prende forma”, dedicata ai grandi interpreti della ceramica italiana del XX secolo. In mostra opere scelte di Arturo Martini, Lucio Fontana, Fausto Melotti, Leoncillo Leonardi, Salvatore Fancello, Agenore Fabbri, Nanni Valentini.

Le opere in mostra sono significative dei caratteri propri ai vari artisti e dell’evoluzione della loro poetica in relazione con singolari potenti innovazioni nel linguaggio della scultura. Considerano le stagioni dell’arte italiana dal clima novecentista di Martini alle espressioni indipendenti di Leoncillo e Fancello, alla poetica legata alla musica di Fausto Melotti, allo Spazialismo di Lucio Fontana, all’ardente Informale di Agenore Fabbri, alle ricerche permeate di riflessioni filosofiche di Nanni Valentini.
Accompagnano le opere plastiche alcuni disegni degli autori in mostra e una sezione di volumi e rari cataloghi d’epoca.

Fonte: http://www.montrasioarte.it/upcoming-2/

Biennale Internationale de Céramique de Vallauris 2016

Info:

Sito web: CLICCA QUI

Candidature: CLICCA QUI

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La 24 ° edizione della Biennale Internazionale della Ceramica a Vallauris Creazione diceramiche contemporanee si svolgerà da luglio a novembre 2016.

La Biennale è disponibile sotto forma di un corso, di un concorso e una serie di mostre, un’esposizione tematica o monografica, al fine di migliorare la ricchezza e la diversità della corrente ceramica artistica, a livello internazionale.

PRIMA EDIZIONE CONCORSO CeramicAppignano

Info: 

Termine iscrizioni: 30 settembre 2015

Info:[email protected]

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COMUNE DI APPIGNANO
(Provincia di Macerata)
PRIMA EDIZIONE CONCORSO

CeramicAppignano

REGOLAMENTO

L’Amministrazione Comunale di Appignano, nell’ambito delle azioni intese alla promozione
della ceramica, indice un concorso ceramico nazionale denominato
CeramicAppignano. Il concorso si propone di incentivare la ricerca tramite il
rinnovamento di forme e modi espressivi nell’ambito della produzione ceramica,
individuando soluzioni che sappiano felicemente coniugare passato e presente tramite una
“rilettura delle tradizioni ceramiche” come indicato dalla legge per la “qualificazione della
ceramica artistica e tradizionale della ceramica italiana di qualità”.

Il Concorso, le nuove edizioni di Leguminaria e della Mostra/Mercato di ceramica
potranno risultare reciprocamente volani di interesse turistico e culturale.

Il Concorso è aperto a:
a) artisti ed artigiani della ceramica. La giuria seleziona una rosa di artisti da invitare.
b) studenti Licei Artistici, Istituti d’Arte nonché facoltà universitarie del settore, associazioni
e/o scuole di ceramica

Potranno essere presenti, fuori Concorso, ma sempre sul tema proposto, anche pezzi di
noti ceramisti italiani o provenienti da altri paesi con i quali venissero instaurati progetti di
scambi internazionali.

1 – Il tema del concorso: Convivium
Per CeramicAppignano 2015 il tema sarà: Convivium, gli artisti dovranno interpretare,
attraverso la realizzazione di un’opera, il concetto di convivio/banchetto.

2 – Sezioni del concorso
Il concorso, sia per quanto riguarda gli studenti che i ceramisti, è articolato nelle seguenti 2
distinte sezioni:

• Artisti affermati con partecipazione su invito. La giuria seleziona una rosa di artisti
da invitare.
• Artisti emergenti e studenti di scuole e/o accademie e/o associazioni legate alla
ceramica con partecipazione libera. La giuria selezionerà un numero di opere da
ammettere al concorso.

3 – Numero pezzi e caratteristiche
Ogni concorrente potrà presentare una sola opera, composta da uno o più pezzi,
appositamente creata per il concorso. L’opera dovrà essere realizzata con un ingombro
massimo di cm50x50x50. L’opera dovrà essere interamente realizzata da chi la presenta
e dovrà recare un marchio indicante la data di realizzazione che non potrà essere
anteriore alla pubblicazione del presente bando.
Il concorso si propone di porre un accento oltre che sulla tradizione anche sulla ricerca di
nuove forme e modi espressivi nell’ambito della produzione ceramica, individuando
soluzioni che sappiano felicemente coniugare passato e presente tramite una rilettura
delle tradizioni ceramiche e che esprimano il concetto di Convivim inteso come
banchetto, convito riunione, insieme di persone, simposio.
Il Concorso, le nuove edizioni di Leguminaria e della Mostra/Mercato di ceramica
potranno risultare reciprocamente volani di interesse turistico e culturale.
Per la realizzazione delle opere in Concorso, ispirate alla storica manifestazione
appignanese, Leguminaria sarà accettato l’utilizzo di diversi materiali ceramici come
terre, terraglie, gres, porcellana e maiolica.

4 – Modalità e termini dell’iscrizione

A. L’iscrizione al concorso è gratuita.
B. La domanda di iscrizione dovrà essere inviata al Comune di Appignano entro le
ore 12.00 del 30 settembre 2015. Eventuale proroga del termine sarà resa nota
sul sito del Comune di Appignano. L’iscrizione presuppone la conoscenza e
l’accettazione integrale del presente regolamento.

Entro la stessa data dovranno essere fatte pervenire:

• 3 foto del manufatto, da tre diversi punti di vista, in formato digitale ad alta
risoluzione (300 dpi – possibilmente 3000×4000 pixel) necessarie per la
preselezione e che successivamente potrebbero essere utilizzate in caso di
pubblicazione del catalogo Terre d’Arte 2015 relativo ai pezzi partecipanti al
concorso.
• Una scheda descrittiva del pezzo: obbligatoria (pena l’esclusione dal concorso),
comprendente i dati relativi alle misure, alla tecnica ed ai materiali utilizzati.
o un sintetico curriculum dell’autore (max 1.000 battute).
o il modulo di iscrizione

I suddetti documenti, unitamente al materiale fotografico ed alla scheda descrittiva
dovranno essere consegna via posta elettronica al seguente indirizzo mail:
[email protected].

5 – La Giuria

La giuria di esperti è composta da:
Assessore alla Cultura e/o del turismo di Appignano, Prof. Mario Buldorini, Sig. Roberto
Bronzi, Dott.ssa Claudia Casali (Direttore del Museo Internazionale delle Ceramiche in
Faenza), Maestro Adriano Leverone (ceramista ligure di fama internazionale), Mirco
Denicolò (Ceramista di fama internazionale e docente ISIA Faenza), Sig.ra Silvia
Imperiale.
La giuria popolare sarà costituita dai visitatori della mostra delle opere selezionate,
esposte durante la manifestazione Leguminaria 2015
Il giudizio delle Giurie sarà insindacabile.

6 – Consegna opere

A. Ogni candidato ammesso al concorso dovrà far pervenire l’opera portofranco
oppure mediante consegna a mano, presso l’Ufficio Protocollo Comune di
Appignano all’indirizzo sotto riportato entro il 09. ottobre 2015
Non verranno accettate consegne oltre tale data. Per le spedizioni farà fede la data di
invio. Si accettano consegne dirette presso il Comune ufficio protocollo tutti i giorni dalle
ore 9.00 alle ore13.30.

COMUNE DI Appignano
Ufficio Protocollo
Piazza Umberto I
62010 Appignano (MC)

Per informazioni:
Silvia Imperiale cell.: 3355719670; [email protected].
Vittoria Trotta Ass. alla cultura cell.: 335/7071317; Alessia Tarabelli Ass. al turismo cell:
3332147022.

B. Le spese per la realizzazione dei pezzi, di imballaggio, spedizione e restituzione sono a
carico del partecipante.

C. I pezzi dovranno essere imballati a regola d’arte ed il collo così confezionato dovrà
recare all’esterno il nome e i dati dell’autore. Gli organizzatori porranno ogni cura nel
manipolare le ceramiche, ma non potranno in nessun caso essere ritenuti responsabili di
eventuali danni involontari. Inoltre si declina ogni responsabilità per eventuali furti,
danneggiamenti o smarrimenti da qualsiasi causa generati.

7 – Ritiro
I pezzi esposti al concorso, esclusi quelli premiati con un buono acquisto che rimarranno
di proprietà del Comune, potranno essere ritirati al termine della manifestazione di
Leguminaria 2015 che si svolge durante la terza settimana del mese di ottobre. Dopo
questa data, i pezzi potranno essere ritirati presso il Comune di Appignano.
Qualora il ritiro non avvenga entro la fine del mese di dicembre 2015 le ceramiche
rimarranno di proprietà del Comune. Gli organizzatori porranno ogni cura nel
manipolare i diversi manufatti, ma non potranno in nessun caso essere ritenuti
responsabili di eventuali danni. Inoltre si declina ogni responsabilità per eventuali furti,
danneggiamenti in mostra o smarrimenti da qualsiasi causa generati.

8 – Mostra
I pezzi selezionati saranno esposti al pubblico durante le giornate della manifestazione
Leguminaria presso la Sala Eventi del palazzo comunale. La premiazione si svolgerà
domenica giornata conclusiva della manifestazione Leguminaria 2015

9 – Premi

A. Premio selezione giuria
La Giuria assegnerà, Premi concorso: premio categoria artisti affermati € 1000– premio
categoria artisti emergenti € 500;
Premio giuria popolare, una confezione con i prodotti dell’eccellenza enogastronomica
appignanese.

B. Voto giuria popolare
Durante l’esposizione, il pubblico potrà votare l’opera preferita tramite l’apposita scheda
che verrà consegnata all’ingresso.
Il risultato della votazione della Giuria popolare verrà comunicato nel corso della
premiazione ed il vincitore riceverà un attestato.

10- Pubblicazioni
L’Organizzazione si riserva il diritto di pubblicare le immagini dei pezzi partecipanti sul sito
internet della manifestazione, nonché di utilizzarla per il resoconto dell’attività dell’evento,

proponendola per la pubblicazione su quotidiani, riviste specializzate, televisione. Ci si
riserva inoltre il diritto di utilizzare queste immagini in ogni forma ritenuta opportuna
(materiale per stampa, pubblicazioni, manifesti, locandine ecc.) anche per le future
edizioni del concorso. Inoltre sarà realizzato un Catalogo Terre d’Arte 2015 relativo al
concorso di tiratura nazionale.
Il presente bando ed il modulo di iscrizione saranno pubblicati sul sito
www.comune.appignano.mc.it che si prega di consultare periodicamente per gli
eventuali aggiornamenti.
In conformità a quanto stabilito dalla legge 196/2003 sulla tutela della privacy, l’artista dà
autorizzazione al trattamento dei propri dati personali ed alla loro utilizzazione da parte
degli organizzatori.

Mostra del 59° Premio Faenza: la ceramica si innova 

INFO

Titolo: 59° Premio Faenza, mostra del 59° Concorso Internazionale delle ceramica d’arte
Contemporanea
Dove: Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, viale Baccarini 19
Cura: Claudia Casali
Inaugurazione: 26 giugno, ore 18.30
Quando: 27 giugno 2015 ‐ 24 gennaio 2016
Apertura: mar‐dom 10‐19
Ingresso: 8 euro, ridotto 5 euro
Info: 0546 697311, micfaenza.org

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130 opere in ceramica provenienti da tutto il mondo saranno in mostra al Museo Internazionale
delle Ceramiche in Faenza dal 27 giugno a 24 gennaio 2016. Sono le opere selezionate al 59esima
edizione del Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte Contemporanea, tra i più importanti e
longevi del mondo.
Il Premio Faenza, istituito nel 1938, è da allora sismografo delle declinazioni contemporanee della
scultura ceramica, ma anche del design. Negli anni ha visto la partecipazione di artisti come Lucio
Fontana, Angelo Biancini, Guido Gambone, Leoncillo Leonardi, Pietro Melandri, Carlo Zauli ‐ e
stranieri – come Eduard Chapallaz, Sueharu Fukami ‐ che hanno fatto, non solo la storia della
ceramica del XX secolo, ma anche quella della scultura e della pittura del Novecento.
“Constato con piacere e devo dire con orgoglio che la partecipazione a questa edizione del Premio
Faenza è stata elevatissima, oltre 1300 opere ‐ commenta il Presidente Pier Antonio Rivola‐ una
grande dimostrazione di fiducia verso il concorso d’arte ceramica più longevo in ambito
internazionale”.
Quest’anno hanno partecipato artisti di grande spessore che affrontano il materiale ceramico
secondo un approccio artistico che si avvicina sempre più a una sensibilità prettamente di ricerca.
L’innovazione, la commistione dei materiali, l’attenzione ai temi, alle estetiche e ai temi
contemporanei sono stati i criteri che hanno guidato la giuria (composta da Claudia Casali,
Direttore del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, Monika Gass, Direttore del
Keramikmuseum, Westerwald, Höhr‐Grenzhausen, Germania; Grant Gibson, Direttore del Crafts
Council Magazine, Gran Bretagna, e Daniela Lotta, storica dell’Arte e del Design, docente ISIA di
Faenza) prima alla selezione dei partecipanti alla mostra, poi alla assegnazione dei premi.
“Le opere selezionate stanno a dimostrare una varia complessa realtà, frutto di ricerche,
formazioni e percorsi diversi, tutti, nel loro personalissimo equilibrio, di altissimo livello. –
commenta Claudia Casali ‐ Come ho più volte sottolineato la ceramica oggi sta vivendo, almeno in
Italia, un momento favorevole di attenzione critica e di grande innovazione, grazie all’apporto di
nuove energie e di nuove possibilità espositive legate anche al complesso sistema dell’arte
contemporanea”.
Così Silvia Celeste Calcagno, la vincitrice del 59° Premio per la sezione over 40 ‐ offerto dalla
Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza ‐ ha scelto di utilizzare l’argilla, un
materiale appartenente alla tradizione, per realizzare le sue installazioni che invece appartengono prettamente ad un linguaggio contemporaneo. L’opera vincitrice Interno 8 – La fleur coupè unisce
ceramica, fotografia e sonoro secondo una poetica che l’artista porta avanti da alcuni anni.Una
ricerca sul femminile che è un lavoro intimo, quasi psicanalitico, e si concretizza in immagini
impresse su grés e ceramica che compongono figure di corpi, come in un mosaico d’identità e
forme del sentire.
Il premio under 40 ‐ sempre offerto dalla Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio di
Faenza ‐ è diviso ex aequo tra l’austriaca Helene Kirchmair e lo statunitense Thomas Stollar. Con
Bobbles la Kirchmair riproduce, attraverso una tecnica innovativa di ingobbio, forme a prima vista
sembrano comunissime come vasi e ciotole, che in secondo momento rivelano la propria
appartenenza al mondo microrganico delle muffe e batteri.
Thomas Stollar, con il suo 1900 steps#2, traduce in ceramica, un percorso fisico che è anche un
percorso introspettivo. Un’opera plastico performativa che è un chiaro debito all’Arte Povera
italiana.
Infine il terzo premio, quello Cersaie, riservato a ricerche più legate al design, va all’inglese
Nicholas Lees con Four Leaning Vessels. Quattro vasi che, con una perizia tecnica stupefacente,
vengono trasformati quasi in opere di optical art ingannando la percezione fino a simularne un
movimento.
Come già accadde nella precedente edizione, gli artisti premiati saranno ospiti di Officine Saffi,
Milano per una residenza d’artista a cui seguirà una mostra personale.

Le altre menzioni

‐ Premio d’onore della Presidenza del Senato della Repubblica all’artista belga Yves Malfliet, con
l’opera “Somewhere…over the mountain”.

‐ Premio d’onore della Presidenza della Camera dei Deputati all’artista statunitense Kathy
Ruttenberg con l’opera “Lost at Sea”.

‐ Premio della Presidenza della Regione Emilia‐Romagna all’artista belga Ann Van Hoey per l’opera
“The Earthenware Ferrari”.

‐ Premio della Presidenza dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia‐Romagna all’artista
italiana Chiara Lecca con l’opera “Triptych of true fake marble”.

‐ Premio Monica Biserni all’artista ungherese Simon Zsolt József con l’opera “Spherical Atlas”.

‐ Premio in memoria di Eleuterio Ignazi all’artista svizzera Marie‐Laure Gobat‐Bouchat, con l’opera
“Ecorces Vives”.

‐ Premio del Rotary Club di Faenza agli artisti tedeschi Monika J. Schoedel‐Mueller & Werner B.
Nowka con l’opera “Blossoms and leaves ‐ Blüten und Blätter”

‐Premio del Lions Club Faenza Host all’artista turca Omur Tokgoz, con l’opera “Relativity 2”

‐ Premio in memoria di Valter Dal Pane, riservato ai nuovi talenti, all’artista italiano Giulio
Mannino con l’opera “Sol 6272 Hz”.
‐Medaglia della rivistaD’A,riservato al più giovane partecipante, all’artista russa Irina
Razumovskaya con l’opera “Balance.

‐ Menzione d’onore – medaglia d’oro del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza per gli
importanti risultati raggiunti nel suo percorso artistico all’artista finlandese Erna Aaltonen con
l’opera “Noki”.

Tutti i finalisti
Johanna Aaspollu – Estonia, Toshiro Aki – Japan, Kunihiro Akinaga – Japan, Nikki Renee Anderson ‐
United State, Leah Anderson ‐ United State, Francesco Ardini – Italia, Christine Aschwanden –
Swiss, Canbora Bayraktar – Turkey, Francesco Carone – Italia, Sara Dario – Italia, Marion Delarue‐
France, Giorgio Di Palma‐ Italia, Andrási Edina – Hungary, Mohamed El Abd‐ Egypt, Ricardo Escobar
– Colombia, Antonio Fois – Italia, Luca Freschi – Italia, Corinna Petra Friedrich – Germany, Yuri
Fukuoka – Japan, Eluned Glyn ‐ United Kingdom, Marie‐Laure Gobat‐Bouchat – Swiss, Pinar
Guzelgun – Turkey, Heidi Hentze – Denmark, Eduardo Herrera – Argentine, Eszter Imre – Hungary,
Kim Jihae – Korea, Kiho Kang‐ Korea, Elvira Keller – Italia, Sangwoo Kim – Korea, Satoshi Kino –
Japan, Helene Kirchmair – Austria, Luca Lanzi – Italia, Chiara Lecca – Italia, Miki Lin – Japan, Giulio
Mannino – Italia, Davide Monaldi – Italia, Kanjiro Moriyama – Japan, Lorenzo Paganelli – Italia,
Alicja Patanowska – Poland, Eva Pelechová ‐ Czech Republic, Luana Perilli – Italia, Paolo Polloniato
– Italia, Anne Drew Potter ‐ United State, Sarah Pschorn – Germany, Irina Razumovskaya – Russia,
Hasan Şahbaz – Turkey, Andrea Salvatori – Italia, Vivien Schneider‐Siemssen – Austria, Tatsuma
Segawa – Japan, Thomas Stollar ‐ United State, Shinya Tanoue – Japan, Luca Trevisani – Italia,
Mattia Vernocchi – Italia, Maria Volokhova – Germany, Saya Yamaguchi – Japan, Xu Ying – China,
Ismet Yuksel – Turkey, Erna Aaltonen – Finland, Carolina Raquel Antich – Italia, Salvatore Arancio –
Italia, Leonardo Bartolini – Italia, Nicola Boccini – Italia, Fosca Boggi – Italia, Jill Bryars ‐ United
Kingdom, Vincenzo Cabiati – Italia, Silvia Celeste Calcagno – Italia, Robert Carzedda – Italia, Elisa
Confortini – Italia, Terry Davies ‐ United Kingdom, Monika Debus – Germany, Annette Defoort –
Belgium, Mirco Denicolò – Italia, Simcha Even‐Chen – Israel, Ule Ewelt – Germany, Marino Ficola –
Italia, Carolyn Genders ‐ United Kingdom, Mária Geszler‐Garzuly – Hungary, Silvia Granata – Italia,
Monika Anna Grycko – Poland, Malene Hartmann Rasmussen – Denmark, Christoph & Ines
Hasenberg – Germany, Doug Herren ‐ United State, Ana Cecilia Hillar – Argentine, Jane King ‐
United Kingdom, Nikola Knezevic – Serbia, Chie Kobayashi – Japan, Sanda Kürbus‐Zore – Slovenia,
Luciano Laghi – Italia, Lut Laleman – Belgium, Tony Lattimer ‐ United Kingdom, Nicholas Lees ‐
United Kingdom, Frank Louis – Germany, Yves Malfliet – Belgium, Crispin McNally ‐ United
Kingdom, Martin McWilliam ‐ United Kingdom, Fabien Mérillon – France, Satou Norikatsu – Japan,
Martha Eugenia Pachon Rodrìguez – Colombia, Marta Palmieri – Italia, Fiorenza Pancino – Italia,
Eleni Papalexi – Greece, Monika Patuszynska – Poland, Bianca Piva – Italia, Antó (Antonia Campi,
Antonella Ravagli) – Italia, Giuliana Reggi – Italia, Chiara Ricardi – Italia, Anima Roos – Belgium,
Stephanie Marie Roos – Germany, Jochen Rueth – Germany, Kathy Ruttenberg ‐ United State,
Gabriella Sacchi – Italia, Hiroshi Sakai – Japan, Livio Scarpella – Italia, Catherine Schmid‐Maybach ‐
United State, Nathalie Schnider‐Lang – Swiss, Monika J. and Werner B. Schoedel‐Mueller & Nowka
– Germany, Nataša Sedej – Slovenia, Imke Splittgerber – Germany, Enrico Stropparo – Italia,
M.Gökhan Taskin – Nederland, Omur Tokgoz – Turkey, Anne Türn – Estonia, Ann Van Hoey –
Belgium, Chris Vester – Germany, Andris Vezis – Lettonia, Vilma Villaverde – Argentine, Velimir
Vukicevic – Serbia, Fabienne Withofs – Belgium, Bayrak Yesim – Turkey, Simon Zsolt József –
Hungary.

Patrocini: Regione Emilia Romagna, Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna,
Provincia di Ravenna, Comune di Faenza, ICOM Italia

Sponsor ufficiale: Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna

I premi sono erogati da Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza e Cersaie

Con il contributo di: Banca di Romagna‐ Gruppo Cassa di Risparmio di Cesena e Regione Emilia‐
Romagna

Con il supporto di: Caviro

Media Partner: Publisole

Ufficio Stampa
Stefania Mazzotti
Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza
Viale Baccarini 19, Faenza (Ra)
339 1228409, ufficio [email protected]

ARCANGELO. FARE CORPO, FARE LUOGO

Info: 

Milano, Officine Saffi (Via A. Saffi, 7)

19/02 – 17/04 2015

AA16-4

 

Curata da Laura Borghi, la mostra presenta dodici opere in ceramica inedite dell’artista campano, appositamente create da Officine Saffi Lab, in una stimolante convergenza tra lo spazio creativo e quello espositivo. Titola Le Case degli Irpini la serie di nuovi lavori prodotti da Arcangelo nella factory milanese, naturale evoluzione di un processo di riflessione sulla materia e sul concetto di tradizione che l’artista persegue fin dagli Anni Ottanta. Arcangelo fa proprie culture vicine e lontane, appropriandosi dell’immaginario della casa come feticcio, scrigno simbolico dove si raccolgono affetti e intimità.

I referenti di questi lavori sono le arcaiche culture dell’Italia preromana, così come era stato per la serie dei Sanniti; ma anche le più antiche e misteriose popolazioni dell’Africa, come accaduto per il progetto sui Dogon. È così allora che Le Case degli Irpini diventano case ideali e comuni, fuori dal tempo e dallo spazio, nel riferimento ad una terra che è al tempo stesso materia da plasmare e immagine materna, quasi uterina.

Autore che spazia indifferentemente dall’arte pittorica a quella plastica, Arcangelo incontra la scultura negli anni Ottanta, frequentando i corsi di Ernesto Rossetti all’Accademia di Belle Arti di Roma e diplomandosi con Emilio Greco. Nella capitale frequenta l’ambiente accademico e i maestri della scultura italiana, sente vicine a sé figure come lo scultore napoletano Augusto Perez e contemporaneamente le correnti delle nuove generazioni in pittura.

Proprio in quegli anni nascono opere come Coltivazione di granturco o gli Altari che dimostrano la sua inclinazione a concepire l’identità specifica del luogo e l’aura sacrale delle forme appena manipolate. La stessa aura sacrale che si leggeva anche negli anni novanta nelle Montagne sante e nei Miracoli, in un percorso che si è esteso fino agli inizi del XXI secolo con le Anfore e gli Orti.

In questo suo itinerario, non vanno dimenticati gli allestimenti di mostre come Sarcofago, anfore, tappeti persiani alla Galleria Lorenzelli nel 2000, e Da terra mia da Marcorossi Artecontemporanea nel 2013, per il rapporto tra forme plastiche e superfici pittoriche.

“Nella serie di pezzi recenti – scrive Flaminio Gualdoni – è davvero un fare corpo, quello di Arcangelo, e insieme un fare luogo. È materia colore, aspra e fisicamente assertiva, che s’impregna e s’incrosta di sovrapposizioni di colore portato, come per amplificazione sensibile e sottile contraddizione. Trent’anni fa i suoi lavori s’intitolavano ‘Terra mia’. Ora, quell’idea antropologica e biografica di terra è tutta implicata in questa materia, e nel senso potente che emana dai corpi che ne scaturiscono”.

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