Le piastrelle di ceramica o porcellana sono il risultato di un processo produttivo che in linea generale segue fedelmente quello tipico della maggior parte dei prodotti ceramici. La composizione del ciclo tecnologico è caratterizzato da variazioni di tipo produttivo in funzione del tipo di prodotto che si vuole ottenere. Fondamentalmente si considerano tre cicli schematizzati in figura 3, ai quali si può ricondurre tutta la gamma di tipologie produttive di piastrelle ceramiche:
il primo ciclo: si riferisce alle piastrelle non smaltate (cotto, grès rosso, grès porcellanato, clinker); il secondo ciclo è quello delle piastrelle smaltate in bicottura (maiolica e cotto forte), cioè caratterizzato da due cicli termici distinti: il primo per consolidare il supporto, il secondo per stabilizzare gli smalti ed i decori; il terzo ciclo riguarda le piastrelle ceramiche smaltate in monocottura nelle quali gli smalti ed i decori vengono applicati sul supporto essiccato e si effettua un solo ciclo di cottura (monocottura chiara rossa, grès porcellanato smaltato, clinker smalto e cotto smaltato).
Figura 3. Schema cicli di produzione piastrelle
Questa schematizzazione dei vari processi produttivi riguarda i “cicli completi”; nel senso che le correnti entranti sono costituite dalle materie prime, mentre la principale corrente uscente è rappresentata dal prodotto finito. Vi sono altresì aziende il cui assetto tecnologico non rispecchia quest’impostazione, ma che si caratterizza per un ciclo “parziale” (non comprendente tutte le fasi tecnologiche riportate nella tabella precedente).
I cicli parziali si distinguono in:
1. cicli di monocottura – a partire da polveri di pressatura di provenienza estranea; 2. ciclo “bicottura/biscotto”, cioè che giunge fino alla prima cottura del supporto; 3. il ciclo “bicottura/smalteria” in cui il biscotto viene sottoposto asmaltatura e successiva cottura del vetrato.